12/09/2016
Come Facebook, Google, Twitter e Pinterest, anche LinkedIn dà ora la possibilità agli inserzionisti di tracciare le conversioni, registrando i momenti in cui i loro annunci portano gli utenti al compimento dell’azione desiderata, sia essa la registrazione a un sito, l’acquisto di un prodotto, ecc.
La funzione si trova nel Campaign Manager di LinkedIn, lanciato un anno fa, ed è disponibile per text o contenuti sponsorizzati. Per accedere ai risultati è sufficiente inserire un tag nel proprio sito.
Il conversion tracking di LinkedIn non si limita però a conteggiare gli utenti che hanno visualizzato o cliccato su un annuncio, oppure che hanno visitato un sito, ma offre anche un enorme vantaggio rispetto agli altri social network: la possibilità di effettuare riferimenti incrociati con i dati degli utenti relativi alla professione e di conseguenza anche alle fasce di reddito.
Ciò significa che l’azienda inserzionista può visionare il numero di lead generate, di iscrizioni, di download, di acquisti, e può dividere le conversioni per segmento di pubblico, in base ad esempio all’anzianità, al ruolo professionale e alle dimensioni dell’azienda.
Inoltre, lo strumento permette di capire se le conversioni provengono da desktop o mobile e se sono state precedute da visualizzazione o click.