10/12/2019
È passata qualche settimana dall’ultimo articolo in cui parlavo delle cinque regole fondamentali di ogni messaggio pubblicitario.
Il primo step è stato capire come fare in modo che il messaggio venga visto il più possibile dagli utenti. Il secondo è stato individuare le leve che spingono il pubblico a leggere il contenuto pubblicitario.
In questo nuovo articolo facciamo un passo avanti e capiamo come strutturare un messaggio che sia creduto.
Perchè è così importante lavorare su questo aspetto?
Il concetto di credibilità che Starch utilizza negli anni ’20 è rimasto di immutata importanza nei decenni, nonostante ciascuna epoca sia stata contraddistinta da valori differenti ed il mercato abbia continuato ad evolvere.
Dopo quasi tre anni di studi e progetti, nel 1911 finalmente la Olivetti è in grado di presentare all’Esposizione Universale di Torino il suo prodotto: è la M1, la prima macchina per scrivere italiana.
Ma il mercato non è preparato ad accogliere la novità: le macchine per scrivere sono poco diffuse, vengono dall’estero e i potenziali clienti diffidano di uno sconosciuto produttore nazionale.
L’obiettivo del messaggio pubblicitario è perciò in primo luogo quello di creare fiducia: il prodotto è utile, funzionale, di qualità uguale o superiore ai prodotti stranieri.
Camillo Olivetti, che ha fondato la società nell’ottobre 1908, affida la realizzazione di un primo manifesto al pittore Teodoro Wolf Ferrari.
La forma di comunicazione è quella del ”testimonial”: Dante assume il ruolo di garante della italianità e della qualità del prodotto. La sua fama e il suo prestigio si riflettono in qualche misura anche sulla macchina Olivetti. [1]
Così come Olivetti, tantissimi altri brand hanno lavorato con successo per ottenere la fiducia del proprio pubblico. Arrivare pienamente a questo risultato comporta intraprendere con costanza un processo lungo, che non si limita alla singola comunicazione pubblicitaria ma riguarda i valori di marca e il modo in cui essa è presente e comunica nel mercato.
Concentrandoci sul messaggio comunque, la narrazione di scene riconducibili alla famiglia, alla natura, all’amore, al successo, al benessere (per citarne alcune) è sicuramente essenziale per permettere all’utente di identificarsi in valori per lui importanti. Condividere ideali, esigenze ed emozioni crea una sintonia che se coltivata porterà alla fiducia.
Concetti e valori socialmente condivisibili non sono i soli elementi che stimolano la fiducia dell’utente: le persone sono un potentissimo mezzo per generare credibilità (o distruggerla).
IL TESTIMONIAL. È il volto o la voce di una persona che il nostro target riconosce come autorevole e che testimonia la bontà del prodotto/servizio in questione. I brand B2C si avvalgono spesso dei personaggi famosi, mentre nel settore B2B non è raro che vengano citate partnership o progetti realizzati per brand che sono leader di mercato. Agli occhi di chi legge, questo appare sicuramente un segno di solidità, professionalità, qualità che genera fiducia.
INFLUENCER e BRAND AMBASSADOR. La crescita di queste figure sembra inarrestabile. La mission che gli viene assegnata dai brand è quella di convertire i “Mi piace” in vendite, passando prima per l’aumento della brand awareness. La chiave del loro successo è rappresentata dai contenuti, che devono essere sempre pertinenti con gli interessi ed il linguaggio della community di riferimento. La credibilità di queste persone è a servizio del brand. Attraverso di esse, la marca espone il proprio prodotto o servizio non ad un pubblico qualsiasi, ma a chi già ripone fiducia verso colui/lei che glie lo sta proponendo.
RECENSIONI. Chi l’ha detto che conta solo il parere dei più noti?! La psicologia che fa da sfondo al tema delle recensioni è tutt’altro che banale. Spesso capita che maggiori sono le opzioni di scelta, più difficile è prendere una decisione. Affidarsi ai consigli di altri a volte può permettere di risparmiare tempo e denaro. Questo vale per molti settori: viaggi e turismo, cibo e ristorazione, moda, tecnologia, divertimento, etc…insomma, lo scambio di pareri ed esperienze rassicura. Prima di effettuare un acquisto, il 77% delle persone sente l’esigenza di avere questo tipo di confronto. [2] Inoltre per molte persone è importante trovare un senso di appartenenza ad un gruppo. Certo, è sempre facile incappare in recensioni false o scritte apposta per screditare il competitor, ma questo è un altro argomento.
Per concludere, rendere credibile il nostro messaggio pubblicitario ci aiuta ad ottenere la fiducia del pubblico, e questo significa portare valore su tutta la customer journey. Investire sulla relazione tra brand e clienti presuppone dialogo e ascolto continuo, un processo che può essere diretto o svolto per mezzo di figure strategiche come quelle raccontate in questo articolo.
[1]https://www.storiaolivetti.it/articolo/70-pubblicita-delle-macchine-per-scrivere-olivetti/; [2] Business.com.
AUTORE: Clara Giacomelli – Marketing Manager