04/10/2019
1925. Daniel Starch pubblica il primo trattato di tecnica pubblicitaria, in cui vengono fissate le cinque regole fondamentali di ogni messaggio pubblicitario:
Dagli anni ’20 il mondo pubblicitario si è avvalso di una serie di nuovi linguaggi e canali di comunicazione che hanno totalmente cambiato la relazione brand – cliente. Tuttavia questi 5 aspetti son ancora molto importanti ed attuali.
In questo post blog vorrei soffermarmi proprio sul primo punto: il messaggio deve ESSERE VISTO.
Banale? in un contesto affollatissimo e frenetico come quello attuale direi di no. Cosa possono fare dunque i brand in ambito digitale?
Le campagne display e social sono quelle che permettono maggiormente ai marchi di mettersi in mostra. Trattandosi di canali push, offrono agli interlocutori un visual ed un copy che se ben fatti possono dire tanto dei valori di marca e della sua offerta.
Creare belle immagini o video serve a poco se la diffusione non è massima. Perchè ci sia un impatto con l’utente bisogna movimentare ampi volumi di impression, quindi scordate budget ridicoli per azioni di awareness davvero efficaci.
Presente ma non assillante. Alcuni brand puntano al presidio di pochi spazi in modo accanito. Sicuramente da un lato c’è più probabilità che l’utente veda l’annuncio e se lo ricordi, ma dall’altro potrebbe esserne infastidito. A meno che non ci sia una strategia fondata su particolari motivazioni, non siate troppo insistenti su un unico spazio. Trovate la giusta misura presidiando più siti e posizionamenti.
First scroll e newsfeed. Sono i più visibili e naturalmente i più ambiti dagli inserzionisti. A mio avviso è corretto sfruttare tutti gli spazi, ma se le vostre risorse non sono infinite puntate almeno al top.
Se il presupposto di base è essere visti, l’occhio va necessariamente attratto e bisogna pensare anche all’utente più distratto. Evitate i pugni in un’occhio pur di essere notati, ne va comunque della vostra immagine. Tuttavia usate elementi grafici di richiamo e soprattutto formati impattanti. Skin, interstitial, full screen… ce ne sono tanti, ancora meglio se stimolano l’engagement come nel caso dei banner immersive.
Non trascurate nessuno di questi aspetti. La loro giusta coniugazione vi permetterà di passare con maggiore facilità allo step 2: fare in modo che il vostro messaggio sia letto!
AUTORE: Clara Giacomelli – Marketing Manager